lunedì 20 aprile 2015

Antonio Mastrapasqua e l’attuale situazione economica italiana

Al termine dell’incontro avvenuto tra il Ministro dell’Economia italiano Pier Carlo Padoan e il Vicepresidente della Commissione dell’Unione Europea Valdis Dombrovskis, la Commissione stessa si è dichiarata pronta a diminuire i vincoli di austerità attualmente presenti, a patto che siano rispettati gli obiettivi di risanamento economico prospettati in precedenza, oltre a essersi dichiarata pronta a concedere un margine di deficit per il 2016.

Tra gli interventi principali rilevati dall’Ue per il nostro Paese è stata indicata la necessità di una riduzione della spesa, fondamentale per frenare la crescita del deficit, e il proseguimento delle manovre per gli aggiustamenti di bilancio. Per quanto riguarda il Documento di Economia e Finanza – Def, Valdis Dombrovskis ha dichiarato che la Commissione è ancora in fase di valutazione ma che entro un mese verranno forniti maggiori dettagli, anche se per il momento sembra che i dati relativi al target di crescita contenuti al suo interno per il 2015-2016 saranno ampiamente rispettati. Fiducioso anche il Ministro dell’Economia italiano, il quale ha sostenuto che il Def si sta muovendo nella direzione indicata dall’Unione Europea, che la crescita è in continuo aumento e che presto sarà possibile uscire dalla lunga crisi che ha colpito il nostro Paese.


I dati rilasciati da Istat e Confidustria però sembrano smentire queste attese: la produzione industriale infatti ha fatto segnare una crescita dello 0,6% rispetto al mese precedente ma, se paragonata allo stesso periodo del 2014, è diminuita dello 0,2%; anche per il mese di Marzo è stata prevista una crescita minima, pari allo 0,1%, che dovrebbe mantenersi costante per tutto il primo trimestre, toccando un tetto massimo dello 0,2% rispetto agli ultimi mesi del 2014. Infine, secondo quanto contenuto nel Def, tra il 2015 e il 2019 le entrate tributarie dello Stato raggiungeranno gli 881 miliardi di Euro, con un aumento del 13% dei contributi versati dai cittadini, con una pressione fiscale che raggiungerà la quota del 44%.